VINI MONTEFALCO
La DOC Montefalco è stata riconosciuta nel 1979. Ecco un breve, ma si spera esaustivo, elenco delle varietà di vini Montefalco disponibili:
MONTEFALCO BIANCO DOC
Vino bianco a base di Grechetto, uva tipica dell’Umbria, e Trebbiano.
In cucina il Montefalco Bianco DOC accompagna egregiamente antipasti magri, minestre in brodo e asciutte, pesce e carni bianche.
Temperatura di servizio: 10° C.
MONTEFALCO ROSSO DOC
Come in molte zone vinicole del Centro Italia, a Montefalco il Sangiovese vanta una notevole tradizione e diffusione. Da qui la nascita del Montefalco Rosso dove il Sangiovese si sposa con il Sagrantino che apporta tipicità e struttura a questo vino da tutto pasto.
Consigliato per l’abbinamento in particolare con primi piatti, carni arrosto e alla griglia, pollame nobile.
Temperatura di servizio: 16° C.
MONTEFALCO SAGRANTINO DOCG
E’ un vino di grande struttura ottenuto esclusivamente da uva Sagrantino. Grazie al ricchissimo corredo di polifenoli e di tannini, questo vino ha una longevità straordinaria.
Necessita quindi di un lungo periodo di affinamento nel legno prima, nella bottiglia poi.
L’area collinare interessata alla produzione del Montefalco Sagrantino DOCG comprende, oltre all’intero territorio comunale di Montefalco, che le regala il nome, parte dei comuni di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo.
Da sempre si dibatte sulle origini di questa coltivazione. Esistono comunque numerose testimonianze storiche: Plinio il Vecchio lo cita nella sua Naturalis Historia, alcune fonti ipotizzano che il vitigno sia stato importato dall’Asia Minore dai seguaci di San Francesco di ritorno dai loro viaggi di predicazione in Asia Minore intorno al XIV-XV secolo. Altre teorie ritengono che l’uva sia originaria della Spagna e che la sua introduzione sia stata a opera dei Saraceni.
Poiché la varietà Sagrantino non mostra alcuna somiglianza con altri vitigni, si può considerare un vitigno di origine locale, senza alcuna parentela con altri vitigni comunemente coltivati nelle zone viticole del Centro Italia.
Il nome sarebbe riconducibile ai Sacramenti (dal latino “Sacer”- Sacro) in quanto l’uva era coltivata dai frati che ne ricavavano un passito destinato ai riti religiosi o ancora perché era il vino che il contadino tirava fuori in occasione delle festività e delle ricorrenze religiose che scandivano la vita del tempo, come la Pasqua o il Natale.
Quasi scomparso dai vigneti umbri negli anni ‘60, è stato recuperato grazie all’impegno di alcuni coraggiosi vignaioli, ottenendo nel 1979 il riconoscimento della DOC, seguita nel 1992 dalla DOCG, suggello della lunga e importante tradizione. Nel 1998 le poche viti di Sagrantino ancora vegetanti entro le mura urbane di Motefalco sono etichettate e classificate: è stato accertato che alcune di esse risalgono a periodi compresi tra il 1700 ed il 1800. Qualcuna di queste viti la si può trovare negli antichi Monasteri di Santa Chiara e di San Leonardo a ribadire la sacralità e la discendenza di questo vino.
Perfetto per l’accostamento a carni alla griglia, con salse brune, e cacciagione.
Temperatura di servizio: 18° C.
MONTEFALCO SAGRANTINO PASSITO DOCG
Dall’omonima uva si ottiene anche il tradizionale passito. I grappoli vengono scelti accuratamente e messi a passire su graticci per almeno 2 mesi. Si vinifica fermentando il mosto con le bucce. Così facendo si ottiene un vino passito molto particolare perché, pur essendo dolce, rimane asciutto grazie al suo patrimonio tannico.
Essendo un vino da meditazione, ben si accompagna a formaggi stagionati o dolci secchi.
Temperatura di servizio: 12° C.
Si ringrazia per l’invio dei materiali sui vini Montefalco: Consorzio Tutela Vini Montefalco